Un viaggio lo si vive 3 volte: prima della partenza, durante il tragitto e quando lo si ripercorre nei ricordi, al rientro.
Sono emozioni diverse, ma tutte molto intense e possiamo chiamarle aspettativa, esperienza, nostalgia.
Sono tornato da ormai due settimane, dopo un mese trascorso in Islanda insieme ai nostri viaggiatori, con i quali ho condiviso momenti indimenticabili.
I “flashback” che stanno emergendo ora, che ho scaricato un po’ la tensione (beh, si! E’ un bellissimo lavoro, ma credetemi, fino a che non rientrano tutti felici, la tensione permane!), sono tanti da sentire forte la necessità di condividerli.
In 15 giorni (più replica di altri 15) abbiamo percorso oltre 4000km, camminato per 130km, attraversato fiordi e piste interne con paesaggi sorprendenti.
Ogni giorno dai finestrini dell’auto, o a piedi, si aprivano sipari di una bellezza senza paragoni; passavamo da montagne con bellissime tonalità di colori caldi, ai ghiacciai, dalle potenti cascate a spettacolari canyon di basalto attraversati da un fiume di acqua turchese, abbiamo visto la spettacolare eruzione del Vulcano Fagradalsfjall e siamo stati catturati dalle sorgenti geotermiche che rendono questo Paese una delle mete più ambite dai geologi di tutto il mondo, e non solo!

Noi siamo stati protagonisti di questo incredibile viaggio, percorrendo delle piste poco battute dal fascino pionieristico!

Il Fagradalsfjall non era il primo vulcano attivo che ammiravo, tante volte sono salito sul vulcano attivo Erta Ale in Etiopia, nella regione della Dancalia, ma quello che ho ammirato quest’anno in Islanda è stato assolutamente pazzesco.
Seppur fossimo in posizione di sicurezza, la lava scivolava verso di noi. Una lingua di fuoco dal fascino Dantesco.
Arrivammo nel pomeriggio dopo una camminata di circa 55 minuti lungo il versante orientale del fiume di lava creato dalle recenti eruzioni. La bocca di fuoco era “dormiente”.
Poco prima che iniziassimo la discesa il vulcano cominciò a borbottare: sembrava in procinto di svegliarsi.
Durante la cena cominciai a controllare la webcam posizionata sul vulcano (santa tecnologia!) che confermò la mia previsione: il vulcano si era svegliato!
Guardai il gruppo, ormai rinfocillato e con le gote rosse di chi dopo una lunga giornata si è appena goduto una doccia calda ed è pronto a fare un sonnellino. “Forza ragazzi! Andiamo a vedere il vulcano in attività!” Alcuni pensavano scherzassi, per poi rabbuiarsi quando realizzarono che…no! Ero serissimo!
Dopo lo shock iniziale alcuni si convinsero e VIAAAA! Insomma dai! A pensarci bene, quando ricapita?
Parcheggiammo i nostri 4×4, e risalimmo il medesimo sentiero fino al “belvedere”: il vulcano era in piena attività, il bagliore della lava illuminava a giorno tutta la penisola di Reykjaness, zampilli e colate laviche fuoriuscivano dalla caldera e riempivano i nostri occhi di magia!
In Islanda è un attimo passare dal fuoco al ghiaccio!
Le lagune glaciali sorgono nella costa meridionale islandese che può essere certamente considerata un’area molto turistica, tuttavia è una tappa immancabile! Di lagune ce ne sono moltissime, anche di sconosciute, dove si è soli davanti alla natura più autentica!
Il panorama è caratterizzato da enormi blocchi di ghiaccio adagiati sullo sbocco del canale che collega la laguna e il mare, iceberg che galleggiano nella laguna e sullo sfondo il ghiacciaio più grande d’Europa.
Un’immagine tra le più iconiche dell’Isola!

Quando si effettuano escursioni per avvistare gli animali le aspettative sono sempre molto alte: siamo tutti coscienti del fatto che la natura sia imprevedibile, ma in fondo al cuore si hanno aspettative altissime e una vocina (non troppo convinta) dice: “non succederà a me, io vedrò scene incredibili”.
Di contro però quando succede, quando li vedi (e bene!) capisci di essere davvero fortunato e l’emozione esce dagli occhi e il cuore comincia a battere forte forte!
Il meteo non era dei migliori quella mattina (ed è normale in Islanda). Lasciammo la riva e iniziammo la navigazione sperando che la fortuna ci sbirciasse dalla benda. Per oltre un’ora non vedemmo nulla. L’aspettativa è come un’onda: all’inizio si parte alla grande, poi va a scemare man mano che passa il tempo…
Eravamo vicini a toccare lo sconforto quando il capitano ci fece sobbalzare! “avvistamento balena a ore 13.00!!” In quel preciso momento l’adrenalina si impenna e gli occhi cominciano freneticamente a cercare l’obiettivo. Ed eccola la magia! Una coppia di megattere danzavano sotto di noi, entrando e uscendo dall’acqua in perfetta sincronia! Che spettacolo! Che potenza la natura!

Un viaggio estivo in Islanda non è completo senza le piste interne, consentite ai soli veicoli 4×4.
In questo racconto e con qualche foto, voglio portare anche voi ad attraversare 3 delle piste più importanti degli altopiani islandesi:
la F35 di Kjolur, la F905/910 per Askya e la F208 del Landmannalaugar, aggiungo un breve tratto della spettacolare Svalvogavegur oltre a piccole altre deviazioni.
Le strade sono caratterizzate dall’attraversamento di guadi, alcuni semplici, altri invece davvero molto impegnativi: modalità 4×4, l’auto posizionata a favore di corrente per disegnare in acqua 180°. La macchina si immerge arrivando a sfiorare i finestrini. La tensione è alle stelle fino a che non si risale dalla parte opposta…




Dalla nostra, c’è da dirlo, abbiamo avuto il meteo (e in Islanda non è cosa da poco) e tutte le piste percorse ci hanno condotto attraverso scenari davvero spettacolari. Abbiamo visitato l’area geotermica di Kerlingafjoll con i suoi colori e fumarole, la caldera di Askya e le montagne colorate del Landmannalaugar ed i fiordi del nord ovest… luoghi selvaggi, luoghi estremi ed unici ma tutti caratterizzati da un fascino incredibile




A noi di InSafari piace portare in viaggio qualche sorpresa, e proprio quando pensi di aver raggiunto la pace dei sensi, ci piace rincarare la dose di goduria con un pic-nic dal sapore nostrano:
Suvvia diciamocelo, a noi Italiani piace mangiare bene e poter gustare del buon formaggio, sopressa (da buon veneto non potevo esimermi) e un bicchiere di prosecco (sempre da buon veneto) in un contesto tanto suggestivo, dopo un bel trekking, rende la giornata ancora più speciale!

E’ stato un vero viaggio, preparato e studiato con mesi di anticipo, un viaggio intenso e dinamico, un on-the-road dove, anche il lungo trasferimento, faceva parte del viaggio stesso; ma a rendere questa esperienza “indimenticabile” sono state anche le persone che mi hanno seguito in quest’avventura lunga un mese, protagonisti assoluti di quest’esperienza che, dopo i 18 mesi senza viaggi, era per tutti un segno di rinascita.
alla prossima avventura…


Fotografie bellissime all interno di un racconto emozionante, che probabilmente non possono rendere appieno le meravigliose emozioni provate alla scoperta di una terra incantata.
Un abbraccio speciale a Luigi.
Francesco
Molto bello Roberto, spero prima o poi di viaggiare insieme a voi!
saluti
Rino